Gernimoid: digital clone

Detestate e illegali le copie biologiche qualcuno ha pensato di clonarsi in un androide.

Si tratta del professore giapponese Hiroshi Ishiguro che nel laboratorio dell’ATR, lo stesso che ha creato le due androidi ‘femminili’ dell’Università di Osaka, ha replicato se stesso costruendo un robot al silicone a sua immagine e somiglianza.
Il risultato, almeno quello estetico, dobbiamo dire, è migliore del vecchio Frankstein e la somiglianza impressiona!

Il robot presenta un numero molto più alto di sensori di movimento rispetto ai precedenti usciti dallo stesso laboratorio e si è lavorato molto sulla mimica facciale nel tentativo di creare un “gemello” del professore.

Germinoid potrebbe sostituire il ricercatore in molte operazioni come quella di fornire spiegazioni ai visitatori del laboratorio o quella di impegnarsi in un ciclo di spiegazioni a un gruppo di studenti. Ma, quella che potrebbe trarne più beneficio, è sicuramente la moglie!!!

Il video su Youtube, visibile in basso, mostra la compresenza dei due professori. L’umano è quello che parla …. per ora!

Un commento su “Gernimoid: digital clone”

  1. “Molti sembrano certissimi che nessun calcolatore potrà mai essere senziente, cosciente, dotato di volontà propria, o in qualche altro modo “consapevole” di se stesso. Ma che cosa ci rende tutti così sicuri di possedere poi questa meravigliosa qualità? E’ vero che se c’è qualcosa di cui siamo sicuri, è proprio questo: “Io sono consapevole, dunque sono consapevole”. Ma cosa significano in realtà queste convinzioni? Se l’autoconsapevolezza significa sapere che cosa accade nella propria mente, nessun realista potrebbe sostenere a lungo che le persone abbiano molta intuizione, nel senso etimologico di “vedere dentro”. In effetti, le prove che noi siamo autoconsapevoli, cioè che possediamo qualche attitudine particolare a scoprire ciò che accade dentro di noi, sono davvero molto deboli”
    Marvin Minsky

    Buona lettura!:
    http://www.ufologia.net/Public/data/Fausto%20Intilla/2007527164748_Androidi%20-%20di%20Fausto%20Intilla.pdf

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